La val di Lentro è una valle minore del Genovesato che prende il nome dal torrente Lentro, affluente di sinistra del Bisagno nel quale confluisce in località La Presa.
Ed è proprio qui che ci siamo diretti per visitare i laghetti denominati, appunto, della Val di Lentro.
L’idea iniziale era quella di compiere il giro completo dei laghetti attraverso un trekking ad anello lungo circa 8 chilometri ma, una volta arrivati, abbiamo trovato il percorso inagibile.
Il sentiero, purtroppo, è stato lasciato a sé stesso e occorre prestare attenzione anche nel primissimo tratto che porta ai laghetti perchè, se non affrontato con il giusto vestiario, potrebbe diventare pericoloso.
La bellezza del posto, comunque, ripaga dalle fatiche!
In questo articolo, vi forniamo le indicazioni corrette e aggiornate (su internet, le ultime informazioni risalgono a parecchi anni fa) per arrivare ai laghetti della Val di Lentro, anche con bambini al seguito.
Partiamo!
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Come arrivare
Per arrivare ai laghetti della Val Lentro, si imbocca la statale 45 a Staglieno (per chi arriva in autostrada, uscita di Genova Est) e, costeggiando il torrente Bisagno, si oltrepassano i quartieri di Molassana e di Prato.
Si prosegue sempre su SS45 e, all’indicazione per Viganego, Terusso, Cisiano, si svolta a destra e si continua per circa 800 metri fino a incontrare, sempre sulla destra, l’indicazione per località Fisi.
Consiglio di non imboccare la deviazione ma di cercare parcheggio in strada (poco sopra la curva, potrete trovare a bordo strada alcuni spazi dove lasciare la macchina).
Aggiornamento frana – A causa della frana che ha interessato la SS45 proprio in località La Presa, la strada comunale che conduce alle località di Viganego, Terrusso e Cisiano, è aperta con orario 6:00-9:30/12:30-15:30/17:30-21:00.
Laghetti della Val Lentro: percorso
Il percorso è breve (una decina di minuti per entrambi i laghetti) ma, al momento attuale (maggio 2024), il sentiero è in completo stato di abbandono.
L’erba alta, il sentiero scosceso e anche molto scivoloso, rendono la discesa ai laghetti impegnativa.
Consiglio pantaloni lunghi e scarponcini da trekking che fanno meglio presa sul terreno. Assolutamente sconsigliate le infradito!
Lago del Ponte
Dal cartello in località Fisi, si continua per un centinaio di metri su carrozzabile fino a trovare, sulla destra, un sentierino che scende nel’ombroso fondovalle.
Lo si imbocca e si procede nell’erba alta e poi su sentiero molto umido fino a incontrare un rudere in pietra.
Per arrivare al primo dei laghetti (Lago del Ponte), occorre imboccare il sentiero alla destra del rudere, contrassegnato dal segnavia triangolo rosso vuoto.
Il sentiero scende piùttosto ripido e la pericolosità, in questo tratto, è data soprattutto dal fatto che rimane bagnato e, quindi, scivoloso.
In pochi minuti, si arriva al cosiddetto Lago del Ponte dove si può ammirare una piccola cascatella.
Per compiere l’anello dei laghetti, si deve proseguire sul ponticello che lo sovrasta che, però, è stato lasciato in decadenza.
Dopo aver fatto due chiacchiere con un gruppetto di turisti che si godevano la tranquillità del posto, abbiamo deciso di andare a vedere gli altri laghetti percorrendo, non il ponticello, ma un sentiero più sicuro.
Lago du Muin
Per arrivare al Lago du Muin, quindi, occorre tornare sui propri passi fino al rudere in pietra, e imboccare il sentiero alla sua sinistra (segnavia cerchio rosso).
Anche qui bastano pochi minuti per arrivare a destinazione.
Il sentiero è meno scosceso del precedente e percorribile più facilmente perchè meno scivoloso, ma occorre prestare ugualmente molta attenzione.
In breve, si arriva così al Lago du Muin dove abbiamo fatto il pranzo a sacco.
Il luogo è incantevole, una piccola oasi di pace e tranquillità. L’acqua è molto fredda!
Anche questo lago è sovrastato da un ponticello, totalmente inagibile.
Consigli con bambini
Allo stato attuale del sentiero, non consiglio l’escursione con bambini piccoli o bambini più grandicelli ma poco avvezzi ai trekking.
Nostra figlia di 4 anni e mezzo, abituata ai sentieri di montagna fin da quando ho mosso i primi passi, non ha avuto particolari problemi ma se avessimo conosciuto in anticipo lo stato del sentiero, probabilmente non saremmo andati.
L’erba alta con i rovi, poi, non agevola di sicuro il percorso se il bambino è piccolo.
Un vero peccato che i laghetti siano così poco fruibili in quanto il posto è incantevole e merita una visita.
Come indicato all’inizio, preferite vestiario coprente e scarponcini da montagna.
Laghetti di Nervi
Il Presepe nel Bosco di Viganego
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